venerdì 22 giugno 2018

Articoli dal web: La “città del libro”? Esiste, ed è un paesino della Bretagna…


Quasi 800 abitanti e ben 13 librerie: Bécherel, in Bretagna, è la "città del libro": qui si organizzano festival letterari e fiere settimanali... - #luoghideilibridelmondo
Il sito ufficiale la definisce “La Cité du Livre”, la città del libro (“en Bretagne”, specifica, ndr): a Bécherel, caratteristico borgo medievale di circa 800 abitanti, situato nel dipartimento dell’Ille-et-Vilaine, per l’appunto in Bretagna, si trovano ben 13 librerie. Ogni prima domenica del mese si tiene la fiera del libro e, nella settimana di Pasqua, nel paese viene organizzato un vero e proprio festival.
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sabato 9 giugno 2018

Parole in pillole, dal significato all'uso: «diversamente abile»



Per comunicare in modo corretto, si commette invece l’errore di usare le parole in modo errato, con eufemismi, con locuzioni troppo politically correct. È il caso, per esempio, di «diversamente abili».

Si tratta di un eufemismo, di un'espressione molto contestata nel campo della disabilità.

Così succede che la ricerca di espressioni corrette si traduca poi in un uso improprio della parola. Da qui, nuovi neologismi, come diversabile e diversabilità.

Se si usa «diversamente abili» si tende ad evidenziare infatti l’abilità, al posto della disabilità. In realtà, tutti siamo diversamente abili.

Questa espressione nasce negli Stati Uniti all’inizio degli anni Ottanta per sostituire il termine handicappato. Così è nata l’espressione inglese differently abled. Lo scopo è di attribuire un senso positivo all’espressione.

In altre parole si tratterebbe di un paradosso, di un aspetto negativo. È come dire diversamente ricco per indicare una persona povera o diversamete intelligente per indicare una persona stupida.

Rifacendosi alla Convenzione sui diritti delle persone con disabilità dell’Onu, è possibile sostituire la locuzione con persona con disabilità.


Serena Marotta

fonte immagine: web