domenica 29 aprile 2018

Comunicato stampa: "Rouge et Noir: presentazione del libro “Ciao, Ibtisam! Il caso Ilaria Alpi"



                             Foto di Salvatore Mercadante


Palermo, giovedì 10 maggio – Sarà presentato al cinema Rouge et Noir di Palermo il prossimo 10 maggio alle 18 il libro della giornalista palermitana Serena Marotta dal titolo “Ciao, Ibtisam! Il caso Ilaria Alpi”, edito da Informazione libera. Interverranno, insieme all’autrice, Mario Tralongo fondatore dell’ associazione informazione libera network, Liborio Martorana editore Informazione libera e Fabio Gagliano medico e scrittore.
Un’inchiesta quella ricostruita dall’autrice che descrive questi 24 anni di depistaggi sul caso Ilaria Alpi e Miran Hrovatin uccisi a Mogadiscio il 20 marzo 1994. Ancora oggi non si è arrivati  a punire i responsabili del duplice omicidio, ma si è arrivati a delineare il movente. Quello dell’inviata del Tg3 e del suo operatore Miran Hrovatin è stato un «omicidio su commissione, attuato per impedire che le notizie raccolte da Ilaria Alpi e Miran Hrovatin in ordine ai traffici di armi e rifiuti tossici avvenuti tra l’Italia e la Somalia venissero portati a conoscenza dell’opinione pubblica italiana». Intanto il prossimo 8 giugno si attende la decisione sull’archiviazione del caso. Sarebbero emersi infatti, nel corso dell’udienza preliminare dello scorso 17 aprile, nuovi documenti, che sono stati acquisiti dalla Procura di Roma.

Il libro
La prefazione del libro è stata realizzata da Mariangela Gritta Grainer (già Presidente dell’Associazione Ilaria Alpi) e la postfazione da Fabio Gagliano (medico e scrittore). «Ibtisam» è la traslitterazione della parola araba che significa sorriso. La scelta del titolo nasce dal desiderio di fare un omaggio a Ilaria Alpi, inviata del Tg3, che amava il mondo arabo. Ilaria che tutti ricordano proprio per quel sorriso che non l’abbandonava mai. Ilaria Alpi era una persona determinata, una «signora giornalista», una persona semplice e generosa. Ha tanto voluto quel viaggio, il settimo, l’ultimo. Con lei il 20 marzo 1994, a Mogadiscio, c’era l’operatore Miran Hrovatin di Videoest di Trieste. Quello è stato il loro ultimo viaggio. Sono passati ventiquattro anni da quell’esecuzione avvenuta per le strade di Mogadiscio. Ventiquattro anni senza conoscere la verità, tra depistaggi, false dichiarazioni, ritrattazioni. Ci sono stati tre processi e una Commissione parlamentare d’inchiesta per tentare di dare un volto e un nome a chi ha voluto questo duplice omicidio. Due tesi opposte si sono fronteggiate in questi anni: quella della sparatoria conseguente a un maldestro tentativo di rapina, nel quale emerge la figura del capro espiatorio Hashi (il somalo che è stato incarcerato ingiustamente per quasi 18 anni e al quale adesso è stato riconosciuto un risarcimento pari a tre milioni di euro) contro quella, ben più consistente, di un attentato premeditato per bloccare le inchieste che Ilaria stava conducendo in terra somala su un coacervo di traffici illeciti di armi e rifiuti, scomode anche per l’Italia. “Ciao, Ibtisam” mette insieme i tasselli di un mosaico. Una storia che ha visto susseguirsi e precedere una serie di morti sospette. Il libro si apre con il racconto di quei momenti: l’agguato a Ilaria e Miran. Dal secondo capitolo, invece, incomincia a tracciare il percorso seguito dagli inquirenti che si sono occupati delle indagini sino ad arrivare al processo di primo grado del 1999 contro il somalo Hashi Omar Hassan. Per passare poi a delineare i fatti di cronaca del periodo in cui viene commesso il duplice omicidio. Quindi si parla dei due processi, quello della Corte d’Appello del 20 ottobre 2000 e d’Appello-bis del 10 maggio 2002, che vedono imputato ancora lui: Hashi, detto “Faudo”. La penultima parte è dedicata invece al lavoro della Commissione parlamentare d’inchiesta sul caso Alpi-Hrovatin. Infine, l’ultimo capitolo ricostruisce le tappe di Ilaria e Miran nei dieci giorni trascorsi in Somalia: Mogadiscio, Balad, Merca, Johar, Bosaso, Gardo, Bosaso, Mogadiscio. Al libro è allegata la lettera che Giorgio Alpi, padre di Ilaria, ha scritto nel 2008 per ringraziare Serena Marotta per il «grande contributo a non dimenticare» svolto con il lavoro di questo libro, allora pubblicato come tesi di laurea.


Informazioni sull’autore
Serena Marotta è nata a Palermo il 25 marzo 1976. Ciao, Ibtisam è il suo primo libro.  È una giornalista pubblicista, laureata in Giornalismo. Ha collaborato con il Giornale di Sicilia e con La Repubblica, ha curato vari uffici stampa, tra cui quello di una casa editrice, di due associazioni, una di salute e l'altra di musica, scrive per diversi quotidiani online ed è direttore responsabile del giornale online radiooff.org. Appassionata di canto e di fotografia, è innamorata della sua città: Palermo.
Casa editrice
Informazione libera è nata a Palermo il 9 febbraio 2018. L’idea è di un gruppo di professionisti, tra medici, insegnanti, creativi, artisti, giornalisti per dare spazio alla creatività, a chi ha voglia di esprimersi, di disegnare con le parole. Chi ha voglia di raccontare, di esprimersi raccogliendo le proprie idee: inchieste, racconti, gialli e molto altro, tutto  in un contenitore meraviglioso: il libro. Una casa editrice che non ha grandi pretese, se non quelle di dare voce a chi ha una passione e la vive forte sulla propria pelle.
La storia della casa editrice
“Dove esistono una voglia, un amore, una passione, lì ci sono anch’io”. Lo diceva Giorgio Gaber ed è questo lo spirito che anima la redazione di Radio Off, nata dall’idea e dalla passione per il giornalismo, per la cultura, per il sociale, per la legalità. Un progetto che è iniziato a partire dal 2013 ma che ha visto la sua attuazione solo nel 2016. Così a dicembre del 2015 è nata l’associazione, “Associazione informazione libera network” e a luglio del 2016 le prime trasmissioni radio e, in contemporanea, anche il giornale online “Radio Off”. Da allora Radio Off è sul web: www.radiooff.org e sui social.

"Ciao, Ibtisam" a La via dei librai


Informazione libera a La via dei librai, la manifestazione dedicata ai libri, organizzata dall'Associazione Cassaro Alto.

Palermo, 22 aprile 2018

Isola Consolo, piano della cattedrale.

Alcuni momenti della presentazione del libro "Ciao, Ibtisam! Il caso Ilaria Alpi" con Mario Pintagro (giornalista de La Repubblica Palermo) e gli editori Fabio Gagliano e Liborio Martorana. negli scatti di Vincenzo Smriglio e Rossella Vilardi

foto Vincenzo Smriglio


foto Vincenzo Smriglio

foto Rossella Vilardi

foto Rossella Vilardi




Leggi l'articolo dedicato alla manifestazione su La Voce di New York a cura di Serena Marotta

A Palermo il Cassaro profuma di cultura con “La via dei Librai”




Articoli dal web: "UNA MARINA DI LIBRI | EDIZIONE 2018"


Una marina di libri, festival dell’editoria indipendente di Palermo, giunta alla sua nona edizione è organizzata dal C.C.N. Piazza Marina & Dintorni, Navarra Editore e Sellerio.
L’edizione 2018 della manifestazione si svolgeràdal 7 al 10 giugno nel suggestivo scenario dell’Orto botanico dell’Università degli Studi di Palermo (via Lincoln, 2).
Il festival verrà inaugurato giovedì 7 giugno alle 18.
La manifestazione termina ogni giorno alle 24, con chiusura dei cancelli e ultimo ingresso alle 23:30.
Venerdì 8 e sabato 9 giugno, la manifestazione chiuderà a pranzo dalle 14 alle 16:30; domenica 10 giugno l’ingresso sarà continuato dalle 10 alle 24.

Articoli dal web: IL 31° SALONE INTERNAZIONALE DEL LIBRO: DATE, ORARI, SERVIZI, COME RAGGIUNGERLO


Il 31° Salone Internazionale del Libro di Torino si tiene da giovedì 10 a lunedì 14 maggio 2018 al Lingotto Fiere, via Nizza 280, 10126 - Torino.


È online il programma completo l 31° Salone Internazionale del Libro di Torino. Il programma della 31a edizione è stato presentato alSermig – Arsenale della Pace di Torino giovedì 19 aprile 2018 dal Presidente del Salone, Massimo Bray, dal Presidente della RegionePiemonte Sergio Chiamparino, dalla Sindaca di Torino Chiara Appendino e dal Direttore editoriale Nicola Lagioia.

La 31a edizione del Salone è in programma da giovedì 10 a lunedì 14 maggio 2018 nei padiglioni 1, 2 e 3 di Lingotto Fiere e nel Padiglione 5. Come lo scorso anno, la manifestazione è aperta dalle 10.00 alle 20.00.

sabato 28 aprile 2018

Rassegna stampa, Auditorium Rai Palermo: "Ciao, Ibtisam! Il caso Ilaria Alpi"



Tg RaiTre

Il Sicilia

Balarm

PalermoToday

Il sito di Sicilia

La Voce di New York

WWWItalia

ViviCentro

Antimafia Duemila

Giornale di Sicilia

Giornale L'Ora

LiveSicilia

Alcuni momenti della presentazione del 13 aprile 2018 negli scatti di Salvatore Mercadante












Relatori e qualifiche
Salvatore Cusimano direttore sede regionale Rai per la Sicilia
Alberto Samonà giornalista e scrittore
Serena Marotta giornalista e scrittrice
Mariangela Gritta Grainer già Presidente dell’Associazione Ilaria Alpi
Fabio Gagliano editore Informazione libera
Liborio Martorana editore Informazione libera
Mario Tralongo fondatore associazione informazione libera network
Salvatore Ciulla fondatore associazione informazione libera network
Fabrizio Vasile scrittore e ideatore eventi culturali

Il libro
La prefazione del libro è stata realizzata da Mariangela Gritta Grainer (già Presidente dell’Associazione Ilaria Alpi) e la postfazione da Fabio Gagliano (medico e scrittore). «Ibtisam» è la traslitterazione della parola araba che significa sorriso. La scelta del titolo nasce dal desiderio di fare un omaggio a Ilaria Alpi, inviata del Tg3, che amava il mondo arabo. Ilaria che tutti ricordano proprio per quel sorriso che non l’abbandonava mai. Ilaria Alpi era una persona determinata, una «signora giornalista», una persona semplice e generosa. Ha tanto voluto quel viaggio, il settimo, l’ultimo. Con lei il 20 marzo 1994, a Mogadiscio, c’era l’operatore Miran Hrovatin di Videoest di Trieste. Quello è stato il loro ultimo viaggio. Sono passati ventiquattro anni da quell’esecuzione avvenuta per le strade di Mogadiscio. Ventiquattro anni senza conoscere la verità, tra depistaggi, false dichiarazioni, ritrattazioni. Ci sono stati tre processi e una Commissione parlamentare d’inchiesta per tentare di dare un volto e un nome a chi ha voluto questo duplice omicidio. Due tesi opposte si sono fronteggiate in questi anni: quella della sparatoria conseguente a un maldestro tentativo di rapina, nel quale emerge la figura del capro espiatorio Hashi (il somalo che è stato incarcerato ingiustamente per quasi 18 anni e al quale adesso è stato riconosciuto un risarcimento pari a tre milioni di euro) contro quella, ben più consistente, di un attentato premeditato per bloccare le inchieste che Ilaria stava conducendo in terra somala su un coacervo di traffici illeciti di armi e rifiuti, scomode anche per l’Italia. “Ciao, Ibtisam” mette insieme i tasselli di un mosaico. Una storia che ha visto susseguirsi e precedere una serie di morti sospette. Il libro si apre con il racconto di quei momenti: l’agguato a Ilaria e Miran. Dal secondo capitolo, invece, incomincia a tracciare il percorso seguito dagli inquirenti che si sono occupati delle indagini sino ad arrivare al processo di primo grado del 1999 contro il somalo Hashi Omar Hassan. Per passare poi a delineare i fatti di cronaca del periodo in cui viene commesso il duplice omicidio. Quindi si parla dei due processi, quello della Corte d’Appello del 20 ottobre 2000 e d’Appello-bis del 10 maggio 2002, che vedono imputato ancora lui: Hashi, detto “Faudo”. La penultima parte è dedicata invece al lavoro della Commissione parlamentare d’inchiesta sul caso Alpi-Hrovatin. Infine, l’ultimo capitolo ricostruisce le tappe di Ilaria e Miran nei dieci giorni trascorsi in Somalia: Mogadiscio, Balad, Merca, Johar, Bosaso, Gardo, Bosaso, Mogadiscio. Al libro è allegata la lettera che Giorgio Alpi, padre di Ilaria, ha scritto nel 2008 per ringraziare Serena Marotta per il «grande contributo a non dimenticare» svolto con il lavoro di questo libro, allora pubblicato come tesi di laurea.

Informazioni sull’autore
Serena Marotta è nata a Palermo il 25 marzo 1976. Ciao, Ibtisam è il suo primo libro.  È una giornalista pubblicista, laureata in Giornalismo. Ha collaborato con il Giornale di Sicilia e con La Repubblica, ha curato vari uffici stampa, tra cui quello di una casa editrice, di due associazioni, una di salute e l'altra di musica, scrive per diversi quotidiani online ed è direttore responsabile del giornale online radiooff.org. Appassionata di canto e di fotografia, è innamorata della sua città: Palermo.

Casa editrice
Informazione libera è nata a Palermo il 9 febbraio 2018. L’idea è di un gruppo di professionisti, tra medici, insegnanti, creativi, artisti, giornalisti per dare spazio alla creatività, a chi ha voglia di esprimersi, di disegnare con le parole. Chi ha voglia di raccontare, di esprimersi raccogliendo le proprie idee: inchieste, racconti, gialli e molto altro, tutto  in un contenitore meraviglioso: il libro. Una casa editrice che non ha grandi pretese, se non quelle di dare voce a chi ha una passione e la vive forte sulla propria pelle.

La storia della casa editrice
“Dove esistono una voglia, un amore, una passione, lì ci sono anch’io”. Lo diceva Giorgio Gaber ed è questo lo spirito che anima la redazione di Radio Off, nata dall’idea e dalla passione per il giornalismo, per la cultura, per il sociale, per la legalità. Un progetto che è iniziato a partire dal 2013 ma che ha visto la sua attuazione solo nel 2016. Così a dicembre del 2015 è nata l’associazione, “Associazione informazione libera network” e a luglio del 2016 le prime trasmissioni radio e, in contemporanea, anche il giornale online “Radio Off”. Da allora Radio Off è sul web: www.radiooff.org e sui social.

Il libro è disponibile presso la Biblioteca regionale siciliana o quella centrale di Firenze.

Si può acquistare presso le librerie: Mondadori via Villareale, 25, Palermo e ModusVivendi di via Quintino Sella o in corso Vittorio Emanuele libreria Zacco. A Nettuno presso la libreria Fahrenheit 451 di via Carlo Cattaneo, 33.  






Articoli dal web: "Addormentarsi in libreria: a Napoli presto si potrà"


Tra i sogni dei grandi lettori c’è quello di addormentarsi, beati, in mezzo a montagne di libri. In Giappone hanno già provveduto ad accontentare i bibliofili:  infatti esiste Book&Bed, un ostello-biblioteca dotato di cuccette inserite direttamente negli scaffali della libreria, così che i clienti possano leggere fino a tarda notte i volumi disponibili.
E in Italia? Ora c’è il Mooks Palace, a Napoli. 

venerdì 27 aprile 2018

OFF BOOK, Erallon I e II di Giandiego Marigo


ERALLON I e II

Un affresco di un mondo, Erallon, dove magia e mentalismo sono di casa, fanno parte della normalità. Una storia di razze e tensioni di guerre ed amori, la storia degli Esseri e dei perduti figli della magia, di una sapienza che affascina e spaventa. Una occasione per farsi domande su questioni , anche di rilievo, il divino, l'essenza degli esseri, il loro retaggio. La storia della Portatrice di Luce e dei suoi figli, storia di contaminazioni e meticciato.
Un viaggio all'interno di un mondo fantastico.
Fantasy classica in cui esiste però una attenzione alla qualità della scrittura che sposta dalla nicchia della letteratura di genere quest'opera.
Critiche benevole, forse, hanno salutato con soddisfazione questo accostamento fra il ben-scrivere e la letteratura di genere.
Una metafora dei nostri tempi? Anche forsem perchè uno scrittore in fondo scrive sempre e comunque di sé e del suo camminare e vivere
I libri (due) si possono richiedere direttamente all'autore Giandiego Marigo sui suoi recapiti on line oppure al suo indirizzo e-mail giandiego.marigo@dmail. Com che li spedirà autografati, si possono anche trovare su tutte le piattaforme, da Amazon a IBS, sia in e-book che in cartaceo.
Una lettura piacevole, che farà riflettere, che potrebbe persino dare “qualche dritta” due buoni libri.

ERALLON I:
Inizia qui l'affresco sul mondo dove l'Impero di Erallon si svilupperà. I tempi del primo libro sono cupi, funestati da divisioni e falsi miti. Da forme di potere sclerotizzate e produttrici di stagnazione. Una falsa visione di bontà e di luce avvolge il mondo che non sa riconoscere se stesso e la propria completezza. Chi potrà portare di nuovo Unicità ed Interezza nel mondo? Chi è La Portatrice di Luce, cosa porta? Queste domande e l'urgenza di un Re che sappia ricostruire ciò che è frammentato sono quelle che si pongono in questo primo tomo che si spinge nei primi tempi della rinascita. Gli esseri sanno vivere senza guerra, e la stagnazione produce solo acqua putrida? Le domande e le risposte iniziano qui, così come la descrizione del mondo ed il ritorno graduale della Magia e del movimento. Della salvifica completezza che è composta ci luce ed oscurità, di contaminazione. Unica che può riportare la Magia nel mondo. Accettare che al giorno succeda la notte e comprendere che l'immagine del divino è il compedio di ciò che gli esseri possono e sanno descrivere ed anche qualche cosa di più d'incomprensibile e diverso da qualsiasi cosa sia stata detta e scritta. Primi anni e prime guerre, quindi, ma forse è meglio di uno stagno d'acqua ferma. Il torrente cristallino portatore di vita.

ERALLON II:

L'affresco si riempie di colori, si aggiungono elementi e personaggi. Il racconto si evolve e prende corpo La guerra infuria e stronca il sogno nascente? Gli esseri sono destinati a fallire ancor prima di iniziare? La magia tornata nel mondo si convertirà all'oscurità? La guerra è il destino finale del mondo? Inizia l'epopea di Kenducta e di Elijas I. Erallon inizia, fra le contraddizioni, il suo cammino imperiale. L'antico ed il nuovo regno dove la differenza? Nuovi eroi … o forse no, anti eroi? Difficile dirlo e non lo saprete se non leggendo la storia. Dalla Foresta alla foresta, con i custodi che osservano ed indirizzano … pur senza parere, non troppo quantomeno. Gli eroi muoiono ed altri vivono, rinascono i maghi e l'oscurità acquisisce senso … trovando ragioni e riprendendo il corpo ed il proprio diritto ad esistere. Erallon è storia complessa in divenire e nel secondo libro "diviene e si snoda" come deve essere in una epopea fantasy

giovedì 26 aprile 2018

Articoli dal web: "Quei lettori che… quando iniziano a leggere un libro scrivono la data sulla prima pagina"



Tra le abitudini più o meno diffuse, ce n’è una molto particolare: scrivere sulla prima pagina la data di inizio della lettura. Così, anni dopo, quando si riprende in mano la copia, per rileggerla o per passarla a un amico – o, perché no, ai propri figli -, si può ritornare con la mente a quel momento.

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mercoledì 25 aprile 2018

Radio Off, 25 aprile


Il 25 aprile del 1945 l’Italia veniva liberata dalla dittatura fascista e dall’occupazione nazista. Da qui la festa nazionale per la Liberazione dell’Italia dal nazifascismo. In questo giorno si ricorda il momento storico che vide le truppe alleate anglo-americane, con il contributo – fondamentale – della resistenza partigiana, respingere dal nostro Paese le forze di occupazione naziste, mettendo così fine ai venti lunghi anni di dittatura e ai cinque anni di guerra.

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OFF BOOK, "Le vite nascoste" di Carlo Dalla Rovere


Sono Vite Nascoste perché non finiscono nei libri di storia. Sono Vite
Nascoste perché non sono sulle copertine dei giornali né sulla bocca
della gente. Sono Vite Nascoste perché non le vedi sullo schermo e
non le senti commentare. Ma sono storie. Lo sono più di quelle che
ci piace guardare sullo schermo e commentare con gli amici, più di
quelle che finiscono nei libri e sulle copertine dei giornali. Avere
cinquant’anni nel terzo millennio è una cosa strana. Non hai più l’energia
di un trentenne, ma non sei stanco come un vecchio, non vivi
più soltanto di sogni ed illusioni, ma non sei nemmeno totalmente disilluso
e sconfortato. E così ti ritrovi a fare l’operatore in una comunità
di recupero per tossicodipendenti e poi torni a casa per assistere
una moglie che fatica per tenere l’anima attaccata al corpo, mentre
una figlia già grande studia in un’altra città. E si sussegue, giorno
dopo giorno, come in una sequenza di atti e di scene teatrali, con
l’incedere di un diario e la capacità di coinvolgere di un romanzo.

Informazioni sull'autore

Carlo Dalla Rovere è nato nei primi anni ‘60 in provincia di Vicenza, e ha
conseguito il diploma di maturità classica. Ha lavorato in fabbrica per 15 anni,
prima come operaio e poi come impiegato. Ha iniziato ad avvicinarsi al mondo
del sociale facendo il Sevitore Insegnante nei gruppi A.C.A.T.. Nel 2000 è
stato assunto in una comunità del vicentino, frequentando un corso COVEST
per operatori, ricoprendo vari incarichi. Nei primi anni 2000 ha fondato una
Cooperativa Sociale, assieme a tre soci, dove lavora tutt’ora come dipendente.
È sposato ed ha una figlia.

Articoli dal web: Cosa significa la sigla Isbn sui codici a barre dei libri?


Il codice Isbn (che sta per International Standard Book Number: numero standard internazionale per i libri) viene aggiunto al normale codice a barre per la catalogazione dei libri. È formato da tre gruppi di numeri che identificano, nell’ordine, la nazione dove è stato stampato (l’Italia è indicata dal numero 88), la casa editrice (meno cifre contiene questo numero, più titoli possiede la casa editrice indicata), l’opera (autore e titolo; in questo caso più cifre contiene il numero, più titoli sono presenti nel catalogo). L’ultimo numero è di controllo ossia deve corrispondere, secondo una equazione matematica, a tutti i numeri precedenti.

lunedì 23 aprile 2018

Articoli dal web: «Le panchine letterarie di Londra»


Nell’estate del 2014 sono state installate a Londra 50 panchine a forma di libro aperto decorate da illustratori ed artisti locali. Scopriamole tutte…
MILANO – Quando creatività artistica e qualità letteraria si fondono, il risultato è assicurato.  In attesa del nuovo progetto della National Literary Trust – associazione culturale no profit fondata nel 1993 con lo scopo di migliorare il livello culturale nelle zone più svantaggiate del Regno Unito – vogliamo proporvi una delle loro iniziative più creative e di maggiore successo: le Panchine Letterarie.

domenica 22 aprile 2018

Video: Palermo, La via dei librai 2018

Palermo, III edizione della manifestazione “La via dei librai” organizzata dall’associazione Cassaro Alto. Domani, domenica 22 aprile, la presentazione alle 16 del libro “Ciao, Ibtisam! Il caso Ilaria Alpi” di Serena Marotta pubblicato da Informazione libera.
Isola Vincenzo Consolo, piano della Cattedrale.

radiooff



Tre processi, una commissione d'inchiesta e 24 anni di depistaggi. Un colpevole che non è colpevole, rilasciato dopo quasi 17 anni di carcere "per non aver commesso il fatto". Due tentativi di chiudere il caso: nel 2006 con la commissione parlamentare d'inchiesta e nel 2007 da parte della procura di Roma. Richiesta respinta. Adesso? A luglio del 2017 un nuovo tentativo di mettere la parola fine con la richiesta di archiviare il caso sul duplice omicidio di Mogadiscio, avvenuto il 20 marzo 1994. Quindi l'udienza preliminare del 17 aprile 2018, che è stata sospesa: sono emersi nuovi documenti. Si tratterebbe di intercettazioni tra due cittadini somali che risalgono al 2012, trasmessi dalla procura di Firenze a quella di Roma... tutto è rinviato all'8 giugno. Intanto #NoiNonArchiviamo
#Ilaria Alpi e Miran Hrovatin

sabato 21 aprile 2018

Palermo, spazio ai libri: al via la manifestazione “La via dei librai” dell’associazione Cassaro Alto



Il profumo della carta stampata, in un meraviglioso contenitore: il libro. Tutto lungo il Cassaro di Palermo, la via dedicata ai libri che, per la terza edizione, anche quest’anno apre le porte a “La via dei librai”, la manifestazione culturale organizzata dall’associazione Cassaro Alto.
Prenderà il via domani a partire dalle dieci di mattina e vedrà autori, editori, associazioni culturali e artisti impegnati lungo la strada con spazi espositivi per poter leggere, acquistare i libri, assistere alle presentazioni che si svolgeranno per l’intera giornata lungo le isole: Consolo, Sciascia e Quasimodo.
continua a leggere l'articolo su Radio Off

martedì 17 aprile 2018

Ilaria Alpi, al via l’udienza per decidere sulla richiesta di archiviazione e il presidio davanti al tribunale di Roma dei rappresentanti dei giornalisti italiani


Avrà luogo stamattina l’udienza per decidere sull’archiviazione del caso Ilaria Alpi. In concomitanza si terrà un presidio a piazzale Clodio, a Roma, a partire dalle 9.30 con i rappresentanti di Fnsi, Usigrai, Cdr del Tg3, Cnog, Articolo21 e rete NoBavaglio. I rappresentanti dei giornalisti italiani si ritroveranno davanti al tribunale di Roma, appunto a piazzale Clodio, per chiedere che si continui a cercare la verità sull’assassinio dell’inviata del Tg3 Ilaria Alpi e dell’operatore di Videoest Miran hrovatin avvenuto a Mogadiscio il 20 marzo 1994.
Una richiesta di archiviare il procedimento che è stata avanzata dalla procura di Roma nel 2017 per l’impossibilità di risalire al movente e agli autori del duplice omicidio di Mogadiscio, avvenuto 24 anni fa a Mogadiscio, in Somalia. Un copione che si ripete: già nel 2007 c’era stato da parte della Procura di Roma un tentativo di archiviare il caso. Tentativo respinto dal giudice per le indagini preliminari del tribunale di Roma, Emanuele Cersosimo. Allora la richiesta di archiviazione era stata chiesta dal pm Franco Ionta, terzo magistrato che si è occupato del caso della giornalista uccisa a Mogadiscio. E prima ancora, a febbraio del 2006, ci aveva pensato la Commissione parlamentare d’inchiesta sul caso Alpi-Hrovatin con la sua verità politica. A dare un colpevole alla famiglia Alpi ci aveva pensato il testimone chiave: Ahmed Ali Rage detto Jelle. Così era stato condannato a 26 anni di reclusione Hashi Omar Hassan per concorso nell’assassinio di Ilaria Alpi e Miran Hrovatin il 20 marzo 1994. Quindi a Perugia, il 12 gennaio 2017, si legge nella sentenza: “…deve revocarsi la sentenza emessa dalla Corte d’Appello di Roma nei confronti di Hashi Omar Hassan, con conseguente assoluzione del predetto reato ascrittogli per non aver commesso il fatto…indipendentemente da chi fosse stato l’effettivo ‘suggeritore’ della versione dei fatti da fornire alla polizia… il soggetto Ahmed Ali Rage detto Jelle potrebbe essere stato coinvolto in un’attività di depistaggio di ampia portata… attività di depistaggio che ben possono essere avvalorate dalle modalità della ‘fuga’ del teste e dalle sue mancate concrete ricerche…”. Da qui la notizia emersa il 30 marzo di quest’anno che la Corte d’Appello di Perugia ha disposto un risarcimento per ingiusta detenzione di oltre 3 milioni di euro per Hashi, il somalo che ha scontato quasi 17 anni di carcere per l’assassinio di Mogadiscio. Nel 2012, esattamente il 10 ottobre, si è chiuso per prescrizione il processo per calunnia contro il testimone chiave Jelle.
Intanto sempre nel 2007 era stato scritto sull’ordinanza di rigetto del gip Cersosimo: «Da un’analisi complessiva degli elementi indiziari raccolti dagli inquirenti – si legge nell’ordinanza di rigetto del gip, che ribalda le conclusioni raggiunte finora dalla magistratura – la ricostruzione della vicenda più probabile e ragionevole appare essere quella dell’omicidio su commissione, attuato per impedire che le notizie raccolte da Ilaria Alpi e Miran Hrovatin in ordine ai traffici di armi e rifiuti tossici avvenuti tra l’Italia e la Somalia venissero portati a conoscenza dell’opinione pubblica italiana». Da allora sono passati dieci anni e si è tornati al punto di partenza: né un movente né gli esecutori. Eppure negli anni, 24 in tutto, è stato detto di tutto, è stato fatto di tutto per impedire che si arrivasse alla verità. È alla portata di tutti, l’ultima intervista fatta da Ilaria al sultano di Bosaso Abdullahi Moussa Bogor. È chiaro quello che stava cercando Ilaria. Lo ha anche confermato lo stesso Bogor l’8 febbraio del 2006 alla Commissione parlamentare d’inchiesta. Nel corso dell’intervista – durata tre ore e di cui arrivano in Italia solo 20 minuti di girato - Ilaria chiede al sultano di Mugne, della nave sequestrata, degli scandali della cooperazione italo-somala, delle armi, dei rifiuti tossici seppelliti lungo la strada Garoe-Bosaso. Tutti argomenti affrontati e confermati da Bogor. Sultano finito nel registro degli indagati, la cui posizione è stata successivamente archiviata, quando si è occupato di indagare il pm Pititto. Lo stesso che decide, dopo aver assunto l’incarico, di riesumare il corpo di Ilaria per effettuare l’autopsia. Autopsia che non era stata eseguita al rientro della sua salma in Italia. È lo stesso Pititto che riesce a far arrivare, attraverso la collaborazione con la Digos di Udine e la fonte confidenziale, i due testimoni oculari: la guardia del corpo e l’autista. Ma due giorni prima che questi venissero interrogati, Pititto viene sollevato dall’incarico. Perché?
Serena Marotta


domenica 8 aprile 2018

Palermo, presentazione del libro “Ciao Ibtisam. Il caso Ilaria Alpi di Serena Marotta”


Comunicato stampa


Palermo, venerdì 13 aprile 2018 – Sarà presentato alla Rai di viale Strasburgo, 19, a Palermo, venerdì 13 aprile alle ore 18.00, il libro dal titolo “Ciao, Ibtisam! Il caso Ilaria Alpi” della giornalista palermitana Serena Marotta. Un’inchiesta quella ricostruita dall’autrice che descrive questi 24 anni di depistaggi sul caso Ilaria Alpi e Miran Hrovatin uccisi a Mogadiscio il 20 marzo 1994. Ancora oggi non si è arrivati  a punire i responsabili del duplice omicidio, ma si è arrivati a delineare il movente. Quello dell’inviata del Tg3 e del suo operatore Miran Hrovatin è stato un «omicidio su commissione, attuato per impedire che le notizie raccolte da Ilaria Alpi e Miran Hrovatin in ordine ai traffici di armi e rifiuti tossici avvenuti tra l’Italia e la Somalia venissero portati a conoscenza dell’opinione pubblica italiana». Intanto il prossimo 17 aprile si attende la decisione sull’archiviazione del caso. Richiesta di archiviazione avanzata dalla Procura di Roma.
Relatori e qualifiche
Salvatore Cusimano direttore sede regionale Rai per la Sicilia
Alberto Samonà giornalista e scrittore
Serena Marotta giornalista e scrittrice
Mariangela Gritta Grainer già Presidente dell’Associazione Ilaria Alpi
Fabio Gagliano editore Informazione libera
Liborio Martorana editore Informazione libera
Mario Tralongo fondatore associazione informazione libera network
Salvatore Ciulla fondatore associazione informazione libera network
Fabrizio Vasile scrittore e ideatore eventi culturali
Il libro
La prefazione del libro è stata realizzata da Mariangela Gritta Grainer (già Presidente dell’Associazione Ilaria Alpi) e la postfazione da Fabio Gagliano (medico e scrittore). «Ibtisam» è la traslitterazione della parola araba che significa sorriso. La scelta del titolo nasce dal desiderio di fare un omaggio a Ilaria Alpi, inviata del Tg3, che amava il mondo arabo. Ilaria che tutti ricordano proprio per quel sorriso che non l’abbandonava mai. Ilaria Alpi era una persona determinata, una «signora giornalista», una persona semplice e generosa. Ha tanto voluto quel viaggio, il settimo, l’ultimo. Con lei il 20 marzo 1994, a Mogadiscio, c’era l’operatore Miran Hrovatin di Videoest di Trieste. Quello è stato il loro ultimo viaggio. Sono passati ventiquattro anni da quell’esecuzione avvenuta per le strade di Mogadiscio. Ventiquattro anni senza conoscere la verità, tra depistaggi, false dichiarazioni, ritrattazioni. Ci sono stati tre processi e una Commissione parlamentare d’inchiesta per tentare di dare un volto e un nome a chi ha voluto questo duplice omicidio. Due tesi opposte si sono fronteggiate in questi anni: quella della sparatoria conseguente a un maldestro tentativo di rapina, nel quale emerge la figura del capro espiatorio Hashi (il somalo che è stato incarcerato ingiustamente per quasi 18 anni e al quale adesso è stato riconosciuto un risarcimento pari a tre milioni di euro) contro quella, ben più consistente, di un attentato premeditato per bloccare le inchieste che Ilaria stava conducendo in terra somala su un coacervo di traffici illeciti di armi e rifiuti, scomode anche per l’Italia. “Ciao, Ibtisam” mette insieme i tasselli di un mosaico. Una storia che ha visto susseguirsi e precedere una serie di morti sospette. Il libro si apre con il racconto di quei momenti: l’agguato a Ilaria e Miran. Dal secondo capitolo, invece, incomincia a tracciare il percorso seguito dagli inquirenti che si sono occupati delle indagini sino ad arrivare al processo di primo grado del 1999 contro il somalo Hashi Omar Hassan. Per passare poi a delineare i fatti di cronaca del periodo in cui viene commesso il duplice omicidio. Quindi si parla dei due processi, quello della Corte d’Appello del 20 ottobre 2000 e d’Appello-bis del 10 maggio 2002, che vedono imputato ancora lui: Hashi, detto “Faudo”. La penultima parte è dedicata invece al lavoro della Commissione parlamentare d’inchiesta sul caso Alpi-Hrovatin. Infine, l’ultimo capitolo ricostruisce le tappe di Ilaria e Miran nei dieci giorni trascorsi in Somalia: Mogadiscio, Balad, Merca, Johar, Bosaso, Gardo, Bosaso, Mogadiscio. Al libro è allegata la lettera che Giorgio Alpi, padre di Ilaria, ha scritto nel 2008 per ringraziare Serena Marotta per il «grande contributo a non dimenticare» svolto con il lavoro di questo libro, allora pubblicato come tesi di laurea.
Informazioni sull’autore
Serena Marotta è nata a Palermo il 25 marzo 1976. Ciao, Ibtisam è il suo primo libro.  È una giornalista pubblicista, laureata in Giornalismo. Ha collaborato con il Giornale di Sicilia e con La Repubblica, ha curato vari uffici stampa, tra cui quello di una casa editrice, di due associazioni, una di salute e l'altra di musica, scrive per diversi quotidiani online ed è direttore responsabile del giornale online radiooff.org. Appassionata di canto e di fotografia, è innamorata della sua città: Palermo.
Casa editrice
Informazione libera è nata a Palermo il 9 febbraio 2018. L’idea è di un gruppo di professionisti, tra medici, insegnanti, creativi, artisti, giornalisti per dare spazio alla creatività, a chi ha voglia di esprimersi, di disegnare con le parole. Chi ha voglia di raccontare, di esprimersi raccogliendo le proprie idee: inchieste, racconti, gialli e molto altro, tutto  in un contenitore meraviglioso: il libro. Una casa editrice che non ha grandi pretese, se non quelle di dare voce a chi ha una passione e la vive forte sulla propria pelle.
La storia della casa editrice
“Dove esistono una voglia, un amore, una passione, lì ci sono anch’io”. Lo diceva Giorgio Gaber ed è questo lo spirito che anima la redazione di Radio Off, nata dall’idea e dalla passione per il giornalismo, per la cultura, per il sociale, per la legalità. Un progetto che è iniziato a partire dal 2013 ma che ha visto la sua attuazione solo nel 2016. Così a dicembre del 2015 è nata l’associazione, “Associazione informazione libera network” e a luglio del 2016 le prime trasmissioni radio e, in contemporanea, anche il giornale online “Radio Off”. Da allora Radio Off è sul web: www.radiooff.org e sui social.
Contatti
Serena Marotta tel. 392.1468313
e-mail: semarotta@yahoo.it