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Alcuni momenti della presentazione del 13 aprile 2018 negli scatti di Salvatore Mercadante
Relatori
e qualifiche
Salvatore
Cusimano direttore sede regionale Rai per la Sicilia
Alberto
Samonà giornalista e scrittore
Serena
Marotta giornalista e scrittrice
Mariangela
Gritta Grainer già Presidente dell’Associazione Ilaria
Alpi
Fabio
Gagliano editore Informazione libera
Liborio
Martorana editore Informazione libera
Mario
Tralongo fondatore associazione informazione libera network
Salvatore
Ciulla fondatore associazione informazione libera network
Fabrizio
Vasile scrittore e ideatore eventi culturali
Il
libro
La prefazione del libro
è stata realizzata da Mariangela Gritta Grainer (già Presidente
dell’Associazione Ilaria Alpi) e la postfazione da Fabio Gagliano (medico e
scrittore). «Ibtisam» è la traslitterazione della parola araba che significa
sorriso. La scelta del titolo nasce dal desiderio di fare un omaggio a Ilaria
Alpi, inviata del Tg3, che amava il mondo arabo. Ilaria che tutti ricordano
proprio per quel sorriso che non l’abbandonava mai. Ilaria Alpi era una persona
determinata, una «signora giornalista», una persona semplice e generosa. Ha
tanto voluto quel viaggio, il settimo, l’ultimo. Con lei il 20 marzo 1994, a
Mogadiscio, c’era l’operatore Miran Hrovatin di Videoest di Trieste. Quello è stato
il loro ultimo viaggio. Sono passati ventiquattro anni da quell’esecuzione
avvenuta per le strade di Mogadiscio. Ventiquattro anni senza conoscere la
verità, tra depistaggi, false dichiarazioni, ritrattazioni. Ci sono stati tre
processi e una Commissione parlamentare d’inchiesta per tentare di dare un
volto e un nome a chi ha voluto questo duplice omicidio. Due tesi opposte si
sono fronteggiate in questi anni: quella della sparatoria conseguente a un
maldestro tentativo di rapina, nel quale emerge la figura del capro espiatorio
Hashi (il somalo che è stato incarcerato ingiustamente per quasi 18 anni e al
quale adesso è stato riconosciuto un risarcimento pari a tre milioni di euro)
contro quella, ben più consistente, di un attentato premeditato per bloccare le
inchieste che Ilaria stava conducendo in terra somala su un coacervo di
traffici illeciti di armi e rifiuti, scomode anche per l’Italia. “Ciao,
Ibtisam” mette insieme i tasselli di un mosaico. Una storia che ha visto
susseguirsi e precedere una serie di morti sospette. Il libro si apre con il
racconto di quei momenti: l’agguato a Ilaria e Miran. Dal secondo capitolo,
invece, incomincia a tracciare il percorso seguito dagli inquirenti che si sono
occupati delle indagini sino ad arrivare al processo di primo grado del 1999
contro il somalo Hashi Omar Hassan. Per passare poi a delineare i fatti di
cronaca del periodo in cui viene commesso il duplice omicidio. Quindi si parla
dei due processi, quello della Corte d’Appello del 20 ottobre 2000 e
d’Appello-bis del 10 maggio 2002, che vedono imputato ancora lui: Hashi, detto
“Faudo”. La penultima parte è dedicata invece al lavoro della Commissione
parlamentare d’inchiesta sul caso Alpi-Hrovatin. Infine, l’ultimo capitolo
ricostruisce le tappe di Ilaria e Miran nei dieci giorni trascorsi in Somalia:
Mogadiscio, Balad, Merca, Johar, Bosaso, Gardo, Bosaso, Mogadiscio. Al libro è
allegata la lettera che Giorgio Alpi, padre di Ilaria, ha scritto nel 2008 per
ringraziare Serena Marotta per il «grande contributo a non dimenticare» svolto
con il lavoro di questo libro, allora pubblicato come tesi di laurea.
Informazioni
sull’autore
Serena Marotta è nata a
Palermo il 25 marzo 1976. Ciao, Ibtisam è il suo primo libro. È una giornalista pubblicista, laureata in
Giornalismo. Ha collaborato con il Giornale di Sicilia e con La Repubblica, ha
curato vari uffici stampa, tra cui quello di una casa editrice, di due
associazioni, una di salute e l'altra di musica, scrive per diversi quotidiani
online ed è direttore responsabile del giornale online radiooff.org.
Appassionata di canto e di fotografia, è innamorata della sua città: Palermo.
Casa
editrice
Informazione libera è
nata a Palermo il 9 febbraio 2018. L’idea è di un gruppo di professionisti, tra
medici, insegnanti, creativi, artisti, giornalisti per dare spazio alla
creatività, a chi ha voglia di esprimersi, di disegnare con le parole. Chi ha
voglia di raccontare, di esprimersi raccogliendo le proprie idee: inchieste,
racconti, gialli e molto altro, tutto in
un contenitore meraviglioso: il libro. Una casa editrice che non ha grandi
pretese, se non quelle di dare voce a chi ha una passione e la vive forte sulla
propria pelle.
La
storia della casa editrice
“Dove esistono una
voglia, un amore, una passione, lì ci sono anch’io”. Lo diceva Giorgio Gaber ed
è questo lo spirito che anima la redazione di Radio Off, nata dall’idea e dalla
passione per il giornalismo, per la cultura, per il sociale, per la legalità.
Un progetto che è iniziato a partire dal 2013 ma che ha visto la sua attuazione
solo nel 2016. Così a dicembre del 2015 è nata l’associazione, “Associazione
informazione libera network” e a luglio del 2016 le prime trasmissioni radio e,
in contemporanea, anche il giornale online “Radio Off”. Da allora Radio Off è
sul web: www.radiooff.org e sui social.
Il libro è disponibile presso la Biblioteca regionale siciliana o quella centrale di Firenze.
Si può acquistare presso le librerie: Mondadori via Villareale, 25, Palermo e ModusVivendi di via Quintino Sella o in corso Vittorio Emanuele libreria Zacco. A Nettuno presso la libreria Fahrenheit 451 di via Carlo Cattaneo, 33.
Il libro è disponibile presso la Biblioteca regionale siciliana o quella centrale di Firenze.
Si può acquistare presso le librerie: Mondadori via Villareale, 25, Palermo e ModusVivendi di via Quintino Sella o in corso Vittorio Emanuele libreria Zacco. A Nettuno presso la libreria Fahrenheit 451 di via Carlo Cattaneo, 33.
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